Ai fini del risanamento fonico delle ferrovie, la misura più efficace è l'ammodernamento dei sistemi di frenata del materiale rotabile. I freni di ultima generazione non sfregano più sulla superficie di rotolamento e causano pertanto meno rumore durante la corsa. Per tale motivo, nel quadro del primo programma di risanamento fonico, dal 2000 la Confederazione ha incentivato il post-equipaggiamento del materiale rotabile da un lato mediante contributi diretti e, dall'altro, con un buono insonorizzazione concesso nell'ambito del prezzo delle tracce. Dal 2016 tutti i rotabili di detentori svizzeri sono dotati di nuovi freni. In totale sono stati sanati 11 000 carri merci e carrozze passeggeri.
Nel traffico internazionale i nuovi veicoli devono rispettare requisiti più severi circa la protezione contro il rumore dal 2006; tuttavia, in un traffico merci liberalizzato parte dei carri circola di fatto per diversi decenni e i treni sono spesso composti da rotabili dalle provenienze più diverse. Ciò riduce notevolmente l'efficacia di un programma di risanamento fonico puramente nazionale. Per tale motivo, nel quadro del secondo programma, la Svizzera ha emanato valori limite d'emissione per tutti i carri merci circolanti sulla propria rete, con la conseguenza che, dal 2020, i vecchi carri equipaggiati con rumorosi freni in ghisa non possono più circolare in Svizzera.
I detentori di rotabili continuano a usufruire di un buono insonorizzazione, detratto dal prezzo delle tracce, quale incentivo a impiegare veicoli più moderni e silenziosi. Il Parlamento ha inoltre stanziato circa 30 milioni di franchi per aiuti agli investimenti in favore di carri merci particolarmente silenziosi. Questi ultimi presentano elementi ottimizzati sotto il profilo delle emissioni sonore, il principale dei quali è il carrello. I valori d'emissione dei nuovi carri sono nettamente inferiori a quelli limite.