Trasferimento del traffico merci attraverso le Alpi

Nella Costituzione svizzera è sancito dal 1994 l'obbligo di trasferire il traffico merci attraverso le Alpi dalla strada alla rotaia. Nel frattempo grazie all'adozione di adeguate misure la ferrovia ha raggiunto una quota di mercato di circa tre quarti. L'obiettivo resta quello di ridurre i transiti di autocarri a 650 000 l'anno proseguendo con il trasferimento.

Treno merci nella galleria di base del San Gottardo
Nel traffico merci transalpino la ferrovia detiene una quota di mercato del 74 per cento circa
© FFS

Dopo il Sì all'iniziativa popolare «Iniziativa delle Alpi» del 1994, nella Costituzione federale è stato sancito il mandato di trasferimento del traffico merci in transito attraverso le Alpi dalla strada alla rotaia. Il Consiglio federale e il Parlamento hanno fatto in modo che la decisione potesse essere attuata in funzione delle esigenze di mercato e senza discriminazioni nei confronti dei trasportatori stranieri. La legge sul trasferimento del traffico merci esige una riduzione del numero di transiti di veicoli merci pesanti (autocarri, autoarticolati e autotreni) svizzeri ed esteri attraverso le Alpi svizzere dagli 1,4 milioni all'anno del 2000 a 650 000. A tale scopo sono stati definiti e applicati diversi strumenti.

  • Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP): dall’inizio del 2001 i camion che circolano sulle strade svizzere pagano una tassa proporzionale alla distanza percorsa, al peso e alla categoria per emissioni inquinanti del veicolo. Due terzi delle entrate della TTPCP vanno ad alimentare il Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF), con il quale è stata finanziata anche Alptransit.
  • Modernizzazione dell'infrastruttura ferroviaria: la Svizzera ha costruito Alptransit e il corridoio di 4 metri sull'asse del San Gottardo con investimenti pari a circa 24 miliardi di franchi. Grazie alle gallerie di base del San Gottardo, Ceneri e Lötschberg e al profilo uniforme, molti più treni merci possono transitare in condizioni agevolate. I tempi di percorrenza tra nord e sud, inoltre, saranno più brevi.
  • Riforma delle ferrovie: la liberalizzazione del mercato nel settore del traffico merci e l'apertura a terzi della rete ferroviaria svizzera accentua la concorrenza tra le ferrovie. L'offerta ferroviaria è migliorata e i suoi costi sono inferiori.
  • Accordo bilaterale sui trasporti terrestri tra la Svizzera e l’Ue: rappresenta la garanzia, sul fronte europeo, della politica svizzera di trasferimento del traffico. L’Ue riconosce gli obiettivi della Svizzera e gli strumenti adottati per raggiungerli, in particolare la TTPCP.
  • Impegno negli organismi europei preposti ai corridoi: in seno agli organismi europei preposti ai corridoi per il traffico merci ferroviario rilevanti per la Svizzera (corridoi Reno-Alpi e Mare del Nord-Mediterraneo) l’UFT s’impegna per un ampliamento coordinato dell’infrastruttura ferroviaria in tutti i Paesi interessati. Collabora affinché sui corridoi vengano garantite sufficienti capacità per il traffico merci e affinché quest’ultimo sia il più possibile puntuale sull’intero asse ferroviario nord-sud.
  • Misure di accompagnamento: indennità d’esercizio e aiuti agli investimenti per il traffico combinato non accompagnato e per la strada viaggiante sostengono e potenziano il trasferimento.

Grazie a questi strumenti e misure si è potuto ridurre a meno di un milione il numero di veicoli merci pesanti che attraversano le Alpi svizzere su strada. In loro assenza, a causa della costante tendenza al rialzo nel traffico merci oggi valicherebbero le Alpi circa 800 000 camion in più l’anno. In Svizzera, nel traffico merci transalpino la ferrovia detiene una quota di mercato di circa tre quarti, ovvero un valore decisamente più elevato di quello dei Paesi limitrofi con topografia simile. La fetta più grossa di tale quota è detenuta dal traffico combinato.

Traffico_merci_transalpino_su_strada_RGB_IT 2022
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