Linee regionali non redditizie: prorogato il termine per raggiungere la redditività

Dal 2010 la Confederazione ordina e finanzia solo le offerte del traffico regionale viaggiatori (TRV) che garantiscono una redditività minima, dando due anni di tempo per conseguirla. Se entro questo termine una linea di autobus o ferroviaria non raggiungeva determinati valori soglia, l'UFT non la ordinava più. Ora questo periodo è stato temporaneamente esteso a quattro anni, in modo da evitare che l'esercizio di una linea debba essere sospeso a causa del calo dei passeggeri dovuto alla pandemia o che debba essere finanziato dai soli Cantoni.

Un treno regionale in campagna. Paesaggio di verdi colline, con un villaggio sullo sfondo.
A causa della pandemia l'UFT ha prorogato il termine a disposizione delle linee regionali per raggiungere la redditività minima.
© Ralf Dege

Per garantire servizi adeguati ed efficienti nel TRV, nel 2010 l'Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha posto in vigore una direttiva concernente la redditività minima, che prescrive un grado di copertura dei costi di almeno il 10 per cento per le offerte di base con autobus o impianti di trasporto a fune e di almeno il 20 per cento per le altre offerte. Dal 2014 la Confederazione non ordina e finanzia più le linee con un grado di copertura inferiore.

A seguito del calo dei passeggeri dovuto alla pandemia, i valori soglia stabiliti rischiano di non essere raggiunti da linee che in condizioni normali li supererebbero. Nell'anno in corso (stato novembre 2020) 47 collegamenti del TRV su 1400 non presentano la redditività minima del 10 o 20 per cento, in parte a causa delle restrizioni imposte dalla crisi COVID-19.

Nell'ambito di un aggiornamento della direttiva l'UFT ha perciò deciso di prolungare temporaneamente da due a quattro anni d'orario il termine concesso per conseguire la redditività minima, in modo da offrire una possibilità a quelle offerte in bilico la cui situazione finanziaria senza la pandemia sarebbe migliore. I servizi che negli anni 2020/2021 – ossia durante la pandemia – non dovessero adempiere i criteri potranno dunque essere ordinati e cofinanziati dalla Confederazione per altri due anni, ovvero anche nel periodo 2022/2023. L'offerta dovrà invece essere modificata, come in passato, se il calo della domanda è duraturo e indipendente dal COVID-19. Un'altra misura decisa dall'UFT è la pubblicazione annuale del grado di copertura dei costi delle linee del TRV.

Offerte notturne

L'UFT ha inoltre adeguato i criteri di redditività per i servizi notturni. Finora nella maggior parte dei casi i nottambuli dovevano pagare un supplemento, che incrementava le entrate delle imprese di trasporto. La Confederazione prescriveva perciò una redditività minima del 20 per cento per queste offerte. Dal 2021 in alcune regioni sono stati soppressi i supplementi per i servizi notturni e, quindi, verranno meno le relative entrate. Nella direttiva riveduta, pertanto, il valore soglia è stato abbassato al 10 per cento anche in questo settore e la Confederazione in futuro parteciperà solo alle offerte non soggette a supplemento.

 

Direttiva concernente la redditività minima nel TRV

 

UFT Attualità_N. 85_dicembre 2020

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