Coronavirus: le conseguenze per i trasporti pubblici

Il coronavirus ha creato una situazione eccezionale anche per i trasporti pubblici (TP). L'organizzazione di crisi con un servizio notevolmente ridotto funziona bene. Le ripercussioni finanziarie devono essere affrontate nell'ambito del pacchetto che il Consiglio federale ha allestito per l'intera economia

Editorial Fü
© Béatrice Devènes

Il coronavirus ci ha colto tutti di sorpresa e nel giro di poco tempo abbiamo dovuto attivare la modalità di crisi. Erano necessarie decisioni rapide e valevoli sull'intero territorio svizzero e per tutte le imprese di trasporto. Non c'è stato né c'è tuttora tempo per riunioni, dibattiti, colloqui, processi di partecipazione, consultazioni o per poter dire «io avrei ancora un'idea» oppure «ma da noi la situazione è diversa».

Negli ultimi anni gli organi di crisi hanno condotto esercitazioni simulando una pandemia. Ma quando si è presentato il caso concreto, molti fattori sono risultati diversi e ignoti. Ciononostante, a una prima analisi si può concludere che i TP si sono organizzati velocemente. I gestori di sistema, le FFS per la ferrovia e AutoPostale per autolinee, tram e impianti a fune, hanno affrontato egregiamente il loro compito, operando una comunicazione efficace e chiamando in causa tutte le parti che era possibile coinvolgere. Le imprese di trasporto hanno attuato in brevissimo tempo un cambio d'orario importante e garantito l'esercizio operativo. Un grazie va a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato, laddove "contribuire" in tempi di crisi spesso vuol dire accettare delle decisioni e metterle in atto senza se e senza ma.

La transizione alla normalità si farà attendere. La crisi da coronavirus ci detterà tempi e misure. Noi continueremo a fare esercizio di flessibilità, pragmatismo e semplicità.

Il virus lascerà profonde tracce sull'economia. Oltre alle misure prese dal Consiglio federale in questo settore, l'UFT ha deciso di procedere con flessibilità al versamento dei sussidi pattuiti, onde garantire la liquidità nei prossimi mesi. Una parte consistente dei costi da sostenere rimane invariata poiché su disposizione del Consiglio federale va mantenuta un'offerta di base. Ne consegue l'obbligo di limitare le ripercussioni finanziarie e di salvaguardare l'esistenza delle imprese. Le misure devono essere concordate all'interno della Confederazione e con i Cantoni e rifarsi a quelle adottate per gli altri settori interessati.

Il coronavirus ci ha anche insegnato qualcosa: per superare questa crisi c'è bisogno di intensa solidarietà intersettoriale e tra tutta la popolazione. Questa volta le misure per i TP non sono prioritarie, sono altri a necessitare un sostegno più rapido.

 

Dr. Peter Füglistaler

Direttore Ufficio federale dei trasporti (UFT)

 

UFT Attualità_n. 78_aprile 2020

 
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