18.12.2024 – La Ferrovie autolinee regionali ticinesi (FART) è la prima impresa con cui l’UFT ha firmato una convenzione sulle prestazioni per il mantenimento della qualità e l’esercizio della rete ferroviaria per il periodo 2025–2028. Nelle prossime settimane, l’UFT concluderà altre 34 convenzioni per un totale di circa 16,4 miliardi di franchi.
BAV.png)
© UFT
Nella sessione invernale 2024, il Parlamento federale ha adottato il limite di spesa 2025–2028 per il mantenimento della qualità e l’esercizio dell’infrastruttura ferroviaria e i compiti sistemici in questo settore. Grazie al limite di spesa, pari a un totale di 16,4 miliardi di franchi, nei prossimi quattro anni i gestori dell’infrastruttura potranno realizzare lavori di risanamento e manutenzione di stazioni, binari, gallerie, ponti e impianti di sicurezza nonché adottare ulteriori misure per la parità di trattamento dei disabili.
L’UFT dirige l’esercizio e la manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria concludendo con le imprese convenzioni sulle prestazioni (CP), nelle quali sono riportati gli obiettivi e gli indici definiti per ogni impresa, oltre che i rispettivi contributi della Confederazione.
Per il periodo 2025–2028 l’UFT concluderà in totale 35 CP; la prima l’ha già firmata il 17 dicembre 2024 con la Ferrovie autolinee regionali ticinesi (FART), che gestisce anche la ferrovia delle Centovalli tra Locarno e Domodossola.
La manutenzione ha la priorità sull'espansione
Il contributo federale per il mantenimento della qualità e l’esercizio della FART nei prossimi quattro anni ammonta a circa 47,1 milioni di franchi. La FART userà questi fondi, per esempio, per rinnovare i propri impianti di sicurezza, risanare la sede ferroviaria, ampliare le stazioni e attuare misure volte al rispetto della legge sui disabili.
Le spese per l’esercizio e il mantenimento della qualità dell’infrastruttura ferroviaria sono finanziate interamente tramite il Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) della Confederazione. Il finanziamento di questi due settori è prioritario rispetto all’ampliamento, anch’esso sostenuto tramite il FIF. È quanto sancito dalla legge sul Fondo per l’infrastruttura ferroviaria.