30 anni di Iniziativa delle Alpi – 30 anni di politica di trasferimento del traffico

15.02.2024 – Con il Sì all’Iniziativa delle Alpi, nel 1994 il Popolo ha incaricato la Confederazione di trasferire il traffico merci transalpino dalla strada alla rotaia. La politica di trasferimento del traffico viene attuata dall’UFT da 30 anni. L’obiettivo dei 650 000 transiti di autocarri l’anno non è stato raggiunto, ma la quota di mercato della ferrovia nel trasporto merci è aumentata a quasi il 75 per cento. Senza le misure adottate, ogni anno transiterebbero attraverso le Alpi 800 000 autocarri in più.

Un treno merci al tramonto sullo sfondo delle Alpi bernesi con il Niesen e il Blüemlisalp.
Grazie all’Iniziativa delle Alpi un’ampia parte del traffico merci transalpino si svolge su rotaia.
© UFT

Il 20 febbraio 1994 gli elettori hanno deciso, a scarsa maggioranza e nonostante la raccomandazione di rigetto di Consiglio federale e Parlamento, di sancire l’articolo sulla protezione delle Alpi nella Costituzione federale e quindi di conferire il mandato di trasferire il transito del traffico merci attraverso le Alpi dalla strada alla rotaia. Nella legge sul trasferimento del traffico merci il Parlamento ha stabilito una riduzione del numero di transiti di veicoli merci pesanti (autocarri, autoarticolati e autotreni) svizzeri ed esteri dagli 1,4 milioni all'anno del 2000 a 650 000.

Quest’obiettivo non è stato raggiunto: nel 2022 i veicoli merci pesanti sono stati 927 000. Rispetto all’anno di riferimento 2000, però, hanno registrato un calo del 33,9 per cento, nonostante la crescita del traffico globale. Inoltre, senza le misure di trasferimento oggi transiterebbero sulle strade transalpine 800 000 autocarri in più. Rispetto alle vicine Francia e Austria, attualmente la Svizzera vanta una quota ferroviaria molto elevata (ca. 72,5 %) per quanto riguarda il traffico merci transalpino. Nel 2022 in Francia era stata del 9,6 per cento e in Austria del 26,6 per cento.

L’approvazione dell’Iniziativa delle Alpi ha dunque segnato il punto di partenza per un reindirizzamento della politica dei trasporti: nel traffico merci attraverso le Alpi la ferrovia ha assunto un ruolo dominante e la politica dei trasporti è diventata parte fondamentale della politica ambientale.

Ampia gamma di misure e strumenti

I successi della politica di trasferimento del traffico sono stati possibili grazie a innumerevoli misure e strumenti decisi e attuati dalla Confederazione negli ultimi 30 anni. Tra questi rientra, ad esempio, la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), che si misura in funzione del numero di chilometri percorsi su territorio svizzero, del peso totale ammesso del veicolo e delle emissioni del veicolo. Due terzi degli introiti di questa tassa confluiscono nel Fondo per l’infrastruttura ferroviaria per la costruzione di opere ferroviarie.

Per la promozione della politica di trasferimento la Svizzera ha investito 24 miliardi di franchi nella costruzione di Alptransit e del corridoio di 4 metri sull'asse del San Gottardo. Grazie alle gallerie di base di San Gottardo, Ceneri e Lötschberg e al profilo uniforme del corridoio, possono transitare molti più treni merci in condizioni agevolate. I tempi di percorrenza tra nord e sud si sono accorciati. Il trasferimento delle merci è sostenuto e potenziato attraverso indennità d'esercizio e aiuti agli investimenti assegnati al traffico combinato non accompagnato, alla strada viaggiante e ai terminali di trasbordo. In questo contesto la Confederazione intende ora attuare altresì misure che rendano il trasferimento ancora più interessante anche per trasporti transalpini più brevi.

L’approvazione dell’Iniziativa delle Alpi in una prima fase ha creato difficoltà alle relazioni con l’UE, in seguito tuttavia la nuova politica è riuscita a trovare, con l’Accordo sui trasporti terrestri, ampio consenso internazionale. Nell’Accordo sui trasporti terrestri l’UE ha riconosciuto gli obiettivi e gli strumenti della Svizzera, in particolare la TTPCP e il divieto di circolazione di notte e di domenica per gli autocarri.

Due sfide: le tratte di accesso all’estero e l’affidabilità della circolazione

Il trasferimento del traffico presenta ancora potenziale, se si pensa che attualmente è ostacolato da diversi fattori quali il ritardo di molti treni, i numerosi cantieri sulla rete ferroviaria spesso mal coordinati, ma anche la lentezza dell’ampliamento delle tratte di accesso Alptransit a nord. La sfida al momento consiste nel garantire l’affidabilità e la qualità del traffico merci sulle tratte di accesso e, sul territorio nazionale, nello sviluppare ulteriormente la TTPCP e armonizzarla con la crescente decarbonizzazione del traffico merci stradale.

Il trasferimento è in continua evoluzione e per ogni trasporto si decide di volta in volta se sarà svolto su strada o su rotaia. Le condizioni quadro della politica di trasferimento del traffico devono pertanto adeguarsi a un mercato dinamico e a un contesto in rapida mutazione. Gli incentivi per il trasferimento devono essere costantemente ridefiniti: allentando la concorrenza sulla ferrovia o abbattendo sovvenzioni senza contemporaneamente ottenere progressi sul fronte produttività si può generare la perdita di trasporti ferroviari a favore della strada.

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