La sfida procedurale per i tronchi ferroviari di confine

18.07.2024 – In seguito allo sviluppo del diritto europeo, gli accordi per i tronchi di confine tra la Svizzera e i Paesi limitrofi non sono più applicabili. L’UFT raccomanda pertanto alle ferrovie, per l’omologazione di materiale rotabile nuovo e per i certificati di sicurezza, di rivolgersi per tempo alle autorità dei Paesi vicini e all’Agenzia dell’Unione europea per le ferrovie (ERA).

Un treno della BLS a Iselle
L’omologazione di materiale rotabile nuovo per le tratte di confine è diventata più complessa.
© BLS

Circa due anni fa l’UE ha comunicato alla Svizzera che gli accordi esistenti riguardo al trasporto ferroviario sulle tratte estere vicine alle frontiere, come Briga – Domodossola o Sciaffusa – Singen, non sono più applicabili, poiché con lo sviluppo del diritto europeo non sono più compatibili con quest’ultimo. Per stringere nuovi accordi con la Svizzera, le autorità competenti dei vicini Paesi UE necessitano di un mandato della Commissione europea.

Dai colloqui esplorativi con i Paesi confinanti è emerso che le nuove circostanze rendono poco realistica la negoziazione di accordi adeguati per i tronchi di confine. Per tale motivo l’UFT ha interrotto i relativi lavori, nell’attesa che la Commissione europea dichiari definitivamente conclusa l’attuazione del pilastro tecnico del quarto pacchetto ferroviario UE in Svizzera, consentendogli di rinegoziare gli accordi direttamente con le autorità di sicurezza dei Paesi vicini. Con l’entrata in vigore, il 1° luglio 2024, delle modifiche della legge federale sulle ferrovie e della relativa ordinanza, la Svizzera ha attuato la parte di propria competenza del pilastro tecnico del pacchetto, ma l’adeguamento dell’Accordo sui trasporti terrestri, necessario all’attuazione definitiva, è possibile solo a lungo termine.

L’UFT raccomanda alle ferrovie di agire tempestivamente

Finché non entreranno in vigore nuovi accordi, il materiale rotabile nuovo per il trasporto nelle regioni estere limitrofe non potrà più essere omologato come prima, ovvero mediante procedura semplificata, ma dovrà essere controllato e approvato dall’ERA, d’intesa con le autorità di sicurezza dei Paesi vicini. Lo stesso vale per i certificati di sicurezza rilasciati dall’UFT, finora accettati per il trasporto sulle tratte di confine.

L’UFT raccomanda alle ferrovie, nell’attesa, di rivolgersi per tempo alle competenti autorità di sicurezza dei Paesi vicini ovvero all’ERA per l’omologazione del materiale rotabile nuovo da impiegare su tronchi di confine a scartamento normale nonché per il rilascio di certificati di sicurezza.

L’UFT ha in corso colloqui con i ministeri esteri anche per i tronchi di confine delle ferrovie a scartamento metrico. L’UFT raccomanda alle ferrovie di agire tempestivamente anche in questo caso.

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